L’esame di maturità rappresenta un momento importante per ciascuno di noi in quanto simboleggia il passaggio all’età adulta, con tutti i doveri e le responsabilità che essa comporta. Gli studenti tuttavia lo vivono come un periodo stressante durante il quale doversi preparare al meglio per affrontare la valutazione sulla propria preparazione scolastica.
In particolare, i più emotivi si sentono assaliti da mal di stomaco, tachicardia, mal di testa, apatia, difficoltà di concentrazione, agitazione, e, in casi estremi, avvertono uno sgradevole senso di nausea. Tutto ciò è spesso accompagnato dalla paura di fare scena muta e non ricordare quanto studiato, di incorrere nel classico vuoto mentale (o blackout); paura che tende a favorire la frequenza degli episodi di insonnia. Questo complesso di reazioni è provocato da un tipo particolare di ansia da prestazione, denominata ansia da esame: si tratta di una sensazione di apprensione che insorge quando l’individuo è consapevole che il suo operato sarà sottoposto a un giudizio e alla successiva valutazione.
In generale, secondo gli psicologi, non si devono sempre associare ansia e stress a qualcosa di negativo, poiché, se ben convogliati, possono dimostrarsi una fonte di energia utile di fronte alle difficoltà e ai compiti da affrontare. Quando, invece, assumono dimensioni eccessive, diventano grandi ostacoli che inibiscono le prestazioni intellettuali, bloccando la concentrazione e la memoria, e peggiorando di conseguenza la performance. È molto probabile che alcuni ragazzi avvertano maggiormente l’ansia da esame perché, nel corso di una prova, sentono valutate anche la loro intelligenza e le loro capacità personali. La conseguenza è il rischio di un legame di dipendenza tra la propria autostima e il giudizio altrui, che nel caso in questione prende forma nel voto del docente.
Un utilizzo efficace dell’energia mossa dallo stress che questa situazione provoca, considerando l’ansia una risorsa, e non un freno che possa bloccare la capacità di apprendimento e relazione, è fondamentale per dare il meglio di sé e acquisire fiducia nelle proprie potenzialità. Al fine di ridurre la carica negativa di questa forza ansiogena, e trasformarla in una condizione vantaggiosa, gli studenti possono adottare alcune soluzioni pratiche:
Esercitare un controllo sul piano fisico:
1) Metodi di rilassamento: training autogeno, meditazione, yoga
2) Esercizio fisico
3) Alternare lo studio con momenti di svago
4) Organizzare gruppi di studio (quando possibile)
5) Evitare di arrivare all’esame in condizioni fisiche non ottimali: un riposo adeguato, una dieta regolare ed equilibrata ostacolano l’insorgenza dello stress
Esercitare un controllo sul piano psicologico:
1) Ricordarsi sempre che l’esame valuta esclusivamente la preparazione scolastica e non la persona
2) Ricordarsi che un esame non superato è un’esperienza comune a molti studenti, e che alcune prove possono essere oggettivamente difficili
3) Evitare considerazioni negative e apocalittiche (“se non passo l’esame è la fine”; “non posso farcela”) e cercare piuttosto di incoraggiarsi e far leva sui propri punti di forza
4) Acquisire quante più informazioni possibile sugli argomenti e le modalità di esame: la conoscenza permette di anticipare i possibili scenari e ridurre la sensazione di ignoto e di angoscia
5) Programmare adeguatamente lo studio per arrivare ben preparati: uno studio disorganizzato e frenetico è fonte di stress
6) Evitare il ripasso caotico dell’ultimo momento, soprattutto quando il docente ha già iniziato il giro di interrogazioni: questa prassi genera dubbi, ansia e confusione.
Il livello di difficoltà nel sostenere un esame è inversamente proporzionale alla propria capacità di dominare l’ansia e di esercitare il controllo sulla situazione. I fattori e le risposte allo stress sono strettamente personali, e ciò che è motivo di ansia per alcuni, non è scontato lo sia per altri. Pertanto, un piano di azione efficace non prevede necessariamente l’impiego di tutte le strategie proposte, ma piuttosto la giusta combinazione di tali suggerimenti in relazione alla personalità di ognuno.