Molto spesso bambini e ragazzi riferiscono di provare ansia, preoccupazione o timore all’interno dell’ambiente scolastico. In particolare, l’ansia è una delle emozioni che gli studenti riportano più frequentemente, cercando soluzioni miracolose per liberarsene. Quello che dobbiamo sapere è che dell’ansia non possiamo liberarci ma dobbiamo imparare a gestirla!
L’ansia è un’emozione che può portare sia a circoli viziosi che a circoli virtuosi, in grado quindi di influenzare negativamente o positivamente le prestazioni degli studenti. Infatti, è importante sottolineare che un certo livello d’ansia contribuisce a stimolare le risorse attentive dello studente e il suo funzionamento cognitivo. Lo studente sotto pressione rende di più, è più concentrato e capace di attivare i processi logici. Tuttavia, quando l’ansia è eccessiva o ingestibile può essere percepita come una grossa difficoltà da parte degli studenti e tradursi in veri e propri blocchi cognitivi.
Ma cosa si intende per “ansia scolastica”?
Essa è caratterizzata da:
- Paura dell’insuccesso;
- Paura del giudizio negativo da parte di compagni, insegnanti e genitori;
- Paura che possa capitare qualcosa di imprevisto.
Tali paure possono derivare da molteplici fattori, sia personali che sociali, ad esempio: esperienze scolastiche negative, metodo di studio inadeguato, clima scolastico sfavorevole o da un modo distorto di percepire i voti. Infatti, molto spesso i ragazzi ansiosi tendono a non attribuire il giudizio valutativo alle prove svolte, ma a sé stessi, e ciò influenza negativamente la loro autostima.
Se è vero che l’ansia può manifestarsi in diversi momenti dell’anno, è altrettanto vero che, tra tutti, la conclusione dell’anno scolastico può rappresentare il momento più critico. A tal proposito, può capitare che gli ultimi mesi di scuola siano fonte di stress e di tensione collegati alle ultime verifiche, ma anche al tempo che stringe e al timore di non potersi godere il riposo estivo e la bella stagione.
Per aiutare gli studenti a contrastare l’ansia scolastica, soprattutto in vista della fine dell’anno, ecco alcuni semplici consigli:
- Fare un piano di studio concreto e realizzabile, che tenga conto strategicamente del calendario di compiti e di interrogazioni;
- Stabilire i tempi per il ripasso in vista delle ultime verifiche: pianificare interrogazioni, laddove possibile e diluirle nel corso del tempo;
- Fare simulazioni di verifiche e interrogazioni;
- È possibile avere insufficienze gravi in alcune materie specifiche, sia per scarso interesse che per difficoltà: non sempre è utile incaponirsi nel tentativo di superare una verifica finale! Talvolta, può essere più efficace programmare un lavoro di recupero più diluito durante l’estate;
- La stanchezza di fine anno coincide con la stanchezza della primavera, che in alcuni casi può generare maggiore ansia. È importante prestare attenzione alle esigenze del corpo e della mente, concedendosi momenti di relax e, se necessario, assumendo integratori per favorire l’energia mentale e un miglior riposo.
È importante comprendere ed accettare l’ansia, cercando di trasformarla in modo costruttivo: come fonte di energia per la realizzazione dei propri obiettivi!