La Giornata Internazionale della Donna è un’importante occasione per porsi delle domande in merito alle modalità di intervento che ogni individuo e la società possono essere in grado di creare per garantire una maggior parità di genere.
Nei primi due mesi dell’anno 2024 si sono contati più di 10 femminicidi, un numero spaventosamente alto che dovrebbe attivare una responsabilità collettiva nel cercare delle soluzioni rapide e sicure. L’insegnamento della sessualità e in particolare dell’affettività e la lotta contro la violenza di genere sono strettamente connessi con uno degli obiettivi affidati alle istituzioni scolastiche: educare bambini e bambine, ragazzi e ragazze, affinché diventino uomini e donne consapevoli e responsabili nell’esercizio di una cittadinanza attiva. Pertanto, la riflessione su cosa significhi nascere di sesso maschile o femminile e diventare adulti all’interno di un contesto di formazione sull’affettività e sulla parità di genere coinvolge non solo la sfera familiare, ma anche direttamente i servizi educativi e la scuola. In questo momento storico, la capacità dell’intera società adulta nel rispondere a questa domanda determinerà la possibilità di superare le tendenze culturali e relazionali che sono alla base dei tragici episodi di violenza di genere e di costruire un futuro basato sull’uguaglianza, il rispetto e l’inclusione. La possibilità di modificare idee patriarcali che limitano la libertà sessuale di tutti e tutte è realizzabile solo attraverso programmi di educazione studiati e consapevoli dei fenomeni socioculturali sottostanti alle discriminazioni e ai pericoli legati alla disinformazione sessuale.
Per queste motivazioni è stata ritenuta di massima urgenza, da svariati studi e ricerche, la necessità di inserire un’educazione sessuale e affettiva di tipo olistico. Secondo il documento Standard per l’educazione sessuale in Europa del Centro Federale per l’Educazione alla Salute (BZgA) e dell’Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS del 2010, è essenziale che questo nuovo approccio educativo sia obbligatorio e improntato alla diminuzione dei fattori di rischio, quali gravidanze indesiderate, infezioni sessuali e abusi, ma soprattutto alla promozione di consapevolezza, consenso, rispetto per gli altri senza discriminazioni, attenzione alla sfera emotiva della relazione.
L’educazione sessuale e all’affettività è essenziale per il benessere psicosociale degli adolescenti, una fase di vita caratterizzata da significativi cambiamenti e sfide. L’ambiente, inclusi i fattori culturali e patriarcali, influisce profondamente su come gli adolescenti vivono la loro sessualità e maturazione, portando spesso a conflitti interni, auto-oggettivazione, e problemi di autostima.
Tra gli obiettivi che l’educazione sessuale olistica proposta persegue si trova, come già accennato, il favorire un clima sociale di tolleranza, apertura, rispetto e consapevolezza verso la sessualità e la diversità presente in ognuno in relazione ad essa. È fondamentale abilitare le persone a fare scelte informate e responsabili attraverso l’empowerment, a svilupparsi, maturare, ed esprimere sentimenti e bisogni.
È preferibile che l’interazione con gli studenti e le studentesse nelle ore di educazione (o, se inserita all’interno di varie materie, durante gli argomenti dedicati ad essa) sia interattiva, con la partecipazione dei giovani stessi, ma che si basi sul rispetto dei loro confini e della loro privacy, senza che vengano fatte domande dirette ad aspetti privati in modo che si sentano sempre al sicuro e non sotto pressione. Tramite un atteggiamento rispettoso e comprensivo si insegna indirettamente a sviluppare la capacità di instaurare relazioni affettive paritarie, basate sulla comprensione reciproca di bisogni e confini, e si contribuisce anche alla prevenzione di abusi e violenza sessuale.
In sintesi, la promozione di un’educazione sessuo-affettiva completa, rispettosa e inclusiva è fondamentale per consentire alle nuove generazioni di affrontare in modo sano e consapevole le sfide legate alla sessualità e alla formazione della propria identità durante l’adolescenza, e contribuire così al loro benessere e a una società più equa e informata.
Veronica Pascon – Psicologa Specializzanda del Centro Serenamente